martedì 6 gennaio 2015

Cara Befana (epistole all'arancia) - impiego di neuroni previsto: 2 -

E allora stanotte arriverà la Befana, calandosi come ogni anno dalla canna fumaria, spazzando via la fuliggine, impolverando la vecchia cucina di cenere. E sulla sua scopa si reggerà, appendendo alla cappa una o più calze ricche di leccornie e carbone. Lo porterà - mi dico -, ne porterà di carbone. Io sarò nella mia camera color arancione, a sognare di palloncini e leccalecca all'arancia, sotto un piumone caldo - e dello stesso colore - a (ri)posare i pensieri sul cuscino a pois.
E allora quest'anno - come ogni anno, mi dico - è arrivato un nuovo anno, senza passare dalla canna fumaria né dalla porta, ché il tempo, si sa, è maleducato. E' entrato, da questa o quell'altra finestra, ed ha già cambiato il calendario. Appeso alla parete come un quadro immutabile, eppure mutato. Io alla Befana non ho mai scritto lettere, ché quelle, da che mondo è mondo, son per Babbo Natale. Potere alle donne! penso tra me e me e, impugnando una penna porpora, scrivo:

[momento patetico = ON]

Cara Befana,
non ti ho mai scritto lettere e non credo te ne scriverò mai più un'altra. Ma, cara Befana, quest'anno mi affido a te, ché quel Babbo Natale è tanto buono a chiudere l'anno ma non pensa mai al venturo. E il venturo è di certo quello che mi preoccupa di più. Quando entrerai dentro questa casa - che è la mia casa d'infanzia, dove ancora vive la mia bella mammina - sta attenta alla cenere, se vuoi riposa sul divano, togli le scarpe, stenditi e goditi il silenzio. Non appendere calze, a meno che dentro non ci sia un po' di pace e di serenità. Qui, di leccornie, son piene le dispense. E pure di amore, ce n'è in eccedenza. Ma la pace, la vera pace, un po' manca. Cara Befana, quando volerai su questo tetto, getta una stella sulla mia casa, fai che illumini i giorni a venire, fai che ci guidi, fai che ci protegga.

[momento patetico = OFF]

Accanto al camino, guardando in direzione della porta d'entrata, il fuoco si riflette sul marmo. Sono effetti speciali di questa notte incantata e mostruosa, esattamente com'è stato l'anno passato. Accanto all'anno passato, in direzione del futuro, l'anno venturo si riflette sul calendario. Sarà facile, Befana, gettare la polverina magica sui giorni! E allora quest'anno, come ogni anno, ti calerai dalla canna fumaria senza far rumore - ed io emozionata sognerò di parcogiochi e caramelle -, e come ogni anno tu te ne andrai, e come ogni anno poi ritornerai. Perché tu, almeno tu, di quell'infanzia fatta di meraviglia e stupore, torni.

P.S. Tante volte ti sfuggisse un leccalecca all'arancia, mentre spargi polverina magica qui, non preoccuparti, ci penso mì.

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