martedì 23 aprile 2013

Che differenza vuoi che faccia (impiego di neuroni previsto: 2)

Scritto il 20.11.2012, e oggi riproposto, ché pure la carta straccia ha il suo prezzo e il suo valore.

Mercatino in piazza. Il banco lì all'angolo vende articoli per la casa a un euro, uno soltanto, che vuoi che sia. La signora del piano di sopra, in uno dei nostri tanti incontri in ascensore, mi dice di aver acquistato un apribottiglie proprio lì, che è durato il tempo di portarlo a casa e di stappare una sola bottiglia di vino. Il problema è che il seguito non lo ricorda, si è svegliata la mattina dopo ed ha trovato l'apribottiglie rotto, punto. Secondo me era ubriaca. E gliel'ho detto, eh, sommessamente, discretamente, col sorriso parafondelli che è tipico di chi no, non si permetterebbe maaai di insinuare nulla. Era ubriaca. Ed ero ubriaca io mille volte, e mille ancora, in quelle serate che non avevano senso alcuno, ritmate da una musica inascoltabile, e da gambe che son belle da guardare, sì, ma che non vorresti avere mai come compagne di viaggio. Poi ci son state le serate romane, quelle che pure ricordo a stento, ma che erano belle, dense di vita, di allegria, di voglia di vivere e cantare. A casa ti portavi l'odore di smog, che tanto, misto a quello di fumo di sigaretta, è solo un deodorante peggiore. E l'ebbrezza, quella vera, quella totale. Portavo a casa l'amore, o lì lo trovavo. E durava il tempo di una notte, o il tempo di anni e anni. Ma che differenza vuoi che faccia. 
A un euro anche le mollette per stendere i panni, che peraltro ho sempre trovato fastidiosissime. Sì, quell'incisione inguardabile che lasciano sui vestiti, ad esempio. Va be' che non ho mai stirato nulla, e non saranno certo le mollette a farmi cambiare idea. Però ad un euro si compra tutto, un euro soltanto, che vuoi che sia. E pure quelle mollette si rompono che è una bellezza. Ma tanto c'è il banchetto al mercatino dell'usato, quello lì, che le vende ad un euro soltanto. Si romperanno di nuovo, ed io le comprerò di nuovo, affetta da una patologia denominabile(?) recidività compulsiva. Si romperanno ancora, le acquisterò ancora. Che poi spendere il doppio o il triplo o cinque euro non è mica una garanzia, né per gli apribottiglie né per le mollette corredate di cestino. Si romperanno lo stesso, diverranno inservibili in più tempo, ma non saranno mai eterne. E' che la banalità del secolo è che il prezzo non è il valore delle cose, ecco. E sì che lo è, certo che lo è, come se lo è! E si faranno mille acquisti, e mille ancora, e ognuno di questi subirà un destino crudele. Ahhh, povere vecchie mollette! E i sogni, quelli pure costano, e i sorrisi, e le scommesse, i viaggi, le sorprese. Mai che ci sia uno sconto, su 'sta roba qui.

Ah! ...e l'amore, pure quello str**zo lì.

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