sabato 21 luglio 2012

"Sicuro" è che non è sicuro (impiego di neuroni previsto: 1,5)

Un amico mi fa notare che dico sempre "non lo so", che insolente. Adelaide non lo sa, punto. Adelaide non lo sa e questo è tutto. Ché uno non dovrebbe scegliere mai, credo. E invece stamattina Adelaide ha scelto, ha deciso.
Esco di casa alle 10:30, decisa ad andare in agenzia e comprare i biglietti: andata e ritorno, destinazione Puglia. Poi, mentre attraverso col verde per me sulle strisce pedonali, la mia gonna nuova -color mattone- si alza, così, d'improvviso. Come quei giocolieri che si fermano ai semafori e si esibiscono, la mia gonna esigeva un momento di protagonismo assoluto, senza neanche chiedere elemosina. Così la abbasso, velocemente, e continuo a camminare. Il rossore in volto è evidente, e si trasformerà dopo trenta secondi in una goffa risata. Acquisto degli anelli di stoffa, fiori neri e marroni, abbinati agli orecchini acquistati ad un euro e cinquanta in una bancarella in Via De Lollis, e mi sembra l'unica mia azione di cui sono veramente sicura. Così la giornata comincia, nell'aria afosa di una Roma sperduta, in Luglio, quando non le pare vero di veder così poche auto. In compenso i tram si accavallano, pieni di turisti (che non è vero che son cinesi, quelli ci vivono, a Roma). Ed io cammino, con la fretta di sfuggire al sole bollente, coi capelli al vento e la fronte umida, con la mia gonna mattone e i miei fiori di lillà. La signorina dell'agenzia -grandissimissima brava ragazza- mi chiede 120 euro per un viaggio della speranza: mi ricorda i travagli subiti i primi anni di università, rinchiusa in un vagone che somigliava molto a quello di un treno-merci. Dovrebbe esser breve il viaggio. E confortevole. E invece non lo sarà, mi dico, la nube nera mi perseguiterà, non riuscirò neanche a prendere un po' di sole. Che vergogna, quest'anno come l'anno scorso, in costume! Ma mangio. E non vado più a correre, in estate ci si riposa. Ho ricominciato a mangiare regolarmente da dieci giorni, più o meno. Sono già ingrassata. La ciccia è bella -mi dico- quantomeno simpatica, ecco.
I biglietti -quattro, parte con me un mio amico- li ho già persi, non ricordo dove diavolo li ho sistemati pensando "qui saranno al sicuro". "Sicuro" non è niente, e questa ne è l'ennesima conferma. La valigia rimarrà vuota fino a Lunedì, nonostante i buoni propositi di prepararla prima del tempo.
E così Adelaide va in Puglia senza aver accettato l'invito del musicista del XXI secolo. Che idiota, Adelaide, che idiota. E si incammina così, come nell'inizio di un film, con la sua gonna mattone e i suoi fiori di lillà.

E questo è tutto quello che sa.

Nessun commento:

Posta un commento