giovedì 6 dicembre 2012

Indovina chi (impiego di neuroni previsto: 2)

E. va in bagno per pochi minuti e mi lascia ad attenderla a gioco iniziato. Penso a quale domanda porle al suo ritorno e la tentazione di imbrogliare è forte. Non lo faccio. Non lo faccio e allora penso:

No, non mi piace l'ananas. Non mi piacciono i cani. Non sono una persona affidabile, né una di quelle persone sulle quali contare nel momento del bisogno. Sono costantemente assente, presa dalle mille ipotesi sul futuro che sistematicamente non si avvereranno. Non mi piacciono le arance. Odio l'odore degli agrumi tutti. Sopporto a stento le persone rassegnate, quelle più rassegnate di me, intendo. Ho una particolare attitudine per la solitudine e per l'alcolismo, senza contare le ripetute crisi di identità che spesso mi affliggono. Ho due blog, quattro o cinque nickname sparsi nel web. Soffro l'abbandono, lo soffro al punto che penso di esser stata abbandonata prima che mi abbandonino. Non sprizzo gioia da tutti i pori, no, sono discreta e silenziosa. Troppo, ma solo con chi conosco poco. Non amo in un uomo le mani magre, i denti larghi, la voce acuta. Non rispetto un orario che sia uno, e mi annoiano le persone puntuali. Adoro il sesso la mattina, il caffè tiepido, i complimenti sottintesi. Non mi piacciono le donne che seguono la moda, che ne fanno un comandamento, un'imposizione voluta. Ho un'intolleranza alimentare a qualche tipo di mollusco, ancora non ben identificato. Soffro il caldo, amo l'inverno. Il mio colore preferito è l'arancione. Quando avevo quattordici anni mio padre è morto causa malattia. Mi commuovo spesso, invento parole nuove. Adoro sfogliare il dizionario. Sono una ignorante in molti campi, compreso il mio. Mi piace far la doccia appena prima di dormire e confondere il mio odore con quello delle lenzuola pulite. Ho un rapporto pacifico con la morte, un po' meno con la vita. Amo le città di media grandezza, non troppo affollate, mediamente rumorose. Amo il francese, le cucine straniere ma non la cinese e nemmeno la giapponese. Mi piace il cinema coreano, o anni '60. Piango e rido insieme, almeno una volta al mese. Non mangio kiwi, metto solo smalto bordeaux, adoro le infradito. Sono costantemente in un periodo di riflessione, nel senso che rifletto assai. Mi piace scrivere, ma mi riesce male. Mi piace disegnare, ma mi riesce peggio. Ho una voglia immediatamente sotto il sopracciglio destro, un po' sfocata e al caffè. Una cicatrice sotto il mento. Porto un solo orecchino. E parlo sempre di me.

"Ha i baffi?"
La domanda improvvisa di E. mi ricorda che, in questo gioco di indovinare il personaggio - uno a caso, ritratto sulle caselle che ho davanti- non c'è il mio volto. E che non mi farebbe mai domande del genere, ecco. Però dovessi descrivermi, io sarei proprio così. Compresi i baffi. 
Abbasso le caselle giuste e corro a fare la ceretta, un'altra scusa per guardarmi in faccia e per guardare occhi negli occhi la realtà.

"E' Sam!"

Niente da fare, vinco sempre moi. 


3 commenti:

Hally Lou ha detto...

E il terzo piano, scala b spero abbia un appartamentino anche per me.
Ché qui so già starò benissimo.

Adelaide Retrò ha detto...

La mia vicina di casa sarai. :)
Leggo solo ora il tuo commento e sono felice, veramente, che tu abbia lasciato un'orma anche qui.

Hally Lou ha detto...

Grazie. Davvero.

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